martedì 27 marzo 2012

kino pavasaris | giorno tre

svegliarsi il 26 marzo con la neve che scende è un'esperienza abbastanza surreale che consiglio a tutti. tre i film in concorso (ma due li abbiamo già visti a sarajevo):
A Trip di Nejc Gazvoda, Slovenia, 2011 trailer
Courage di Greg Zglinski, Polonia, 2011 trailer
Avé di Konstantin Bojanov, Bulgaria, 2011 trailer

riesco a incastrare altri due film.

sezioni mestri, Le Premier Homme di Gianni Amelio, Francia, Algeria, Italia, 2011
adattamento del romanzo autobiografico (non terminato) di albert camus, pubblicato in francia nel 1994. dovrebbe affrescare le relazioni tese tra francesi e algerini nella metà degli anni cinquanta, ma si riduce a una storia che saltella tra flashback sull'infanzia e un presente non messo a fuoco. bellissima la fotografia, molto bravi gli attori, godibili alcuni momenti, ma nel complesso un film non incisivo.

sezione documentari, Into the Abyss di Werner Herzog, Germania, Canada 2011
primo tassello nell'ultimo mosaico di herzog sulla pena di morte (a berlino c'era la parte due: death row). come già dissi "è vero che sono di parte con herzog", ma questa volta il documentario non mi convince. ci sembra (sono con jon) un po' irrispettoso nei confronti di vittime e carnefici (che poi a loro volta sono vittime): il regista sembra tentare di far diventare herzoghiana (ovvero, più o meno: estrema, abissale, misteriosa, spaventosa) una cosa che in realtà è semplicemente ingiusta, insistendo un po' troppo sul lacrimevole e con qualche scena di cattivo gusto (nel chiedere, ad esempio, a un ragazzo di mostrare delle foto del fratello perso e lasciandolo piangere con sottofondo musicato). una zampata c'è anche qui: un'inquadratura inquieta
nte di avvoltoi e uccelli che planano vorticosi sopra una discarica. per vedere questo documentario (molto deprimente), obbligo jon a lasciare un cocktail in cui la più brutta ragazza presente potrebbe tranquillamente essere una top model. jon me lo rinfaccerà tutta la sera.

domenica 25 marzo 2012

kino pavasaris | giorno due

sfortunatamente oggi ho da raccontare solo film in concorso, per cui ecco di seguito i film visti, senza pareri, solo informazioni e link dei trailer.

Loverboy di catalin mitulescu, romania, 2011 trailer
Visible World di peter kristufek, slovacchia, 2011 trailer
The maiden danced to death di endre hules, ungheria, 2011 trailer

per il resto è una giornata fredda e piovosa, dedicata a incontri con amici più o meno vecchi e a chiacchiere varie. mirtha ibarra si rivela sempre più simpatica e tra un'espressione colorita e l'altra ci invita andarla a trovare al festival internacional del nuevo cine latinoamericano de la habana.

l'unica altra proiezione
cui assisto è una selezione di cortometraggi lituani, prodotti dalla nostra amica Ieva (che ha 24 anni -ebbene sì: qui la gente giovane lavora e viene pagata- e ha seguito in particolare la lavorazione di born in ussr). in generale direi niente di interessante da riportare sui cortometraggi: lasciamo la sala dopo venti minuti.

domani altri tre film in concorso sulla nostra tabella di marcia: dovrei però riuscire, saltando una cena con gli altri, a vedere into the abyss di werner herzog.

kino pavasaris | giorno uno

i giorni ufficiali iniziano con oggi perché oggi si apre la competizione: 11 i film da giudicare, ma tre io e jon (che ancora una volta è mio fedele compagno di avventura) li abbiamo già visti a sarajevo.
presentazione ufficiale della giuria principale e della nostra, poi primo film in competizione (non parlerò per correttezza dei film che dobbiamo giudicare), poi cena con tutti i giurati di tutte le giurie e gli organizzatori (tutti gentilissimi). piacevoli conversazioni (io a dire il vero io ho più che altro ascoltato perché lo spagnolo lo capisco ma non lo parlo) con mirtha ibarra e (in inglese) con roman gutek (terzo e ultimo giurato cicae).

sezione orizzonti, Even the Rain, di Icìar Bollaìn, Francia, Messico, Spagna, 2011.
ancora non uscito in italia, scritto dallo sceneggiatore di ken loach, even the rain è un film che racconta in modo coinvolgente la lotta per l'acqua in bolivia. fotografia e attori (tra cui il luis tosar già bravissimo in cella 211) sono eccellenti e la narrazione scorre fluida nella prima parte per poi perdere parecchio smalto nel finale. trailer

sezione documentari, Happy people: a year in the Taiga, di Dmitry Vasyukov e Werner Herzog, Germania, 2010
è il classico film che cerco da tempo e non arriva mai in italia (o quasi: era al trento film festival). tant'è che me lo vedo qui, sperando che verrà prima o poi distribuito da noi almeno in dvd.
documentario con voce narrante di herzog (che firma la regia in coppia con vasyukov) parla della vita di un cacciatore che vive da solo nella taiga siberiana, mostrando come si può sopravvivere a meno 50 solo con la cultura tramandata di generazione in generazione, trappole, cani, qualche utensile, un fucile, una motoslitta.
nonostante le musiche pompose, io con herzog (specie sui documentari) sono sempre un po' di parte (nonostante la pessima qualità della proiezione da dvd in questo caso) e mi è sembrato davvero molto bello: interessante sia a livello visivo (incredibili le inquadrature dei ghiacci che si sciolgono in primavera -vedi trailer) sia a livello etnografico (ricorda in parte il bellissimo dersu uzala di kurosawa). da vedere (per la cronaca: 500 posti, tutto esaurito, in tutte le proiezioni).
altri estratti qui


competizione, Montevideo, taste of a dream, di Dragan Bjelogrlic, Serbia, 2010
(silenzio stampa perché in competizione) trailer

ps. da segnalare che ho visto una scultura in un parco, un volto, e sembrava proprio lui, poi mi sono avvicinato ed era effettivamente frank zappa.



kino pavasaris | giorno zero

pronti, via.
arrivo alle 14.20, il tempo di conoscere tutti, testare la temperatura lituana (dieci gradi con sole gradevole e vento tagliente), pranzare con le tipiche bulvinai blynai
e sono in sala (purtroppo gran parte del festival è in un multiplex). è la mia seconda giuria dopo il sarajevo film festival dell'anno scorso (per chi volesse il resoconto-reportage di quell'occasione -le prime volte- è scaricabile qui in due parti / consiglio il pdf), ma non posso dire di essere a mio agio, anche se tutto sembra un po' meno fashion di sarajevo.

sezione documentari, Whore's Glory, austria-germania, 2011.
trittico sulla prostituzione: tra paesi, tre religioni, tre lingue, tre culture, tre modi di vedere e di essere una prostituta.
parte prima: thailandia. le prostitute pregano (di avere più clienti per quella giornata) prima di andare al lavoro, timbrano il cartellino, si preparano, prendono un cartoncino con un numero e lo mettono sul proprio vestito per poi andarsi a sedere in una vetrina che dà su un salotto dove i clienti si siedono e tra un drink e l'altro scelgono "di accedere per qualche ora alla bellezza".
parte seconda: bangladesh. cambia il luogo e con esso i canoni di bellezza, l'abbigliamento, l'arredamento. le donne del "quartiere" vengono disprezzate da fuori dagli stessi che le comprano dentro. (un scena bellissima: una donna arrotola un giornale, gli dà fuoco e "disinfetta" la stanza per poi passarla con cura anche sui vestiti che indossa).
parte terza: mexico. In un paesino dove si prega la dea morte (con tanto di tatuaggi, statuine più o meno grandi), donne di tutte le età appaiono come visioni alle porte della "zona". I papà portano i figli a perdere la verginità, di tanto i tanto i figli portano gli amici a presentare la persona cui l'hanno donata (con il papà che aspetta in macchina).
il documentario, che era stato presentato a venezia nella scorsa edizione, è incredibilmente potente sia a livello visivo sia per il contenuto (drammatico e inquietante). la parte in bangladesh da sola vale il film. se non fosse per una mezzora di troppo (dura due ore) e per l'orrenda scelta di musiche iperpatetiche onnipresenti sarebbe un capolavoro.
trailer