giovedì 30 ottobre 2008

sui pestiferi fratelli coen

i due perfidi fratelli quasi siamesi continuano ad alternare film più intensi e film più leggeri: con Burn after reading - A prova di spia si sapeva già che toccava alla leggerezza. Mai peraltro esente da ironia e sarcasmo: il focus è l'assurda piccineria scombinata e ridicola delle motivazioni e delle scelte che guidano i personaggi in gioco.

E poichè i coen, a differenza di altri registi americani pur famosi e di sinistra (la frecciata è per sean penn) sono di quelli capaci di adeguare stile e struttura a ciò che vien narrato, o meglio ne fan tutt'uno, ne viene fuori un film che, per l'appunto, gioco scombinato e ridicolo è.

Ce lo conferma genialmente la chiusura.

Non è il capo della CIA a parlare con il suo vice, ma sono gli stessi coen, che pongono la fatale domanda, ed è una domanda che molti dovrebbero porsi un po' più spesso, con la stessa onestà nella risposta.

Che cosa abbiamo capito da tutto questo?
Abbiamo capito che non lo dobbiamo fare più.
Già, solo che non sappiamo che cosa abbiamo fatto!

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