giovedì 9 febbraio 2012

berlinale / giorno uno (anzi mezzo)


va bene, freddo fa freddo. tutte le proiezioni erano al completo, senza posti per il pubblico con il mio accredito -che ho già capito essere l'ultimo della lista-.
quindi niente film d'apertura e niente chess fever di Pudovkin (tutto esaurito, anche per la retrospettiva). quindi ho poco da dire sui film.
approdo a berlino alle 11.00 insieme a Darryl, un nostro amico che arriva direttamente dai 30 gradi di johannesburg (qui meno 14), dove possiede e gestisce il più "vecchio" cinema d'essai. il più vecchio cinema d'essai di johannesburg ha 5 anni. ogni abitante di johannesburg quando deve decidere quale film andare a vedere ha una scelta di circa 4/5 film.
Darryl avrà 35anni, ha vissuto in taiwan, poi in canada ("nella parte che sembra il texas del canada"), poi è tornato in sudafrica, dove è nato.
poi arriva Boris che invece gestisce un cinema a Amiens. tutte le volte che mi vede incomincia a parlare di Kaurismaki. questa volta non fa eccezione. mi racconta di essere stato a Le Havre, alla prima del film, con tutto il cast. ha provato a parlare con Kaurismaki ma era impresa ardua: è stato ubriaco - Kaurismaki, non Boris - dal primo pomeriggio fino a notte inoltrata. ha giusto fatto in tempo a obbligare il suo distributore a dare il film anche al piccolo cinema in paese, non solo al grande cinema gaumont.
il piccolo cinema in paese ha incassato, per una volta, più soldi del grande gaumont. la gente ha preferito vederlo lì.

torniamo al festival, dove ho poi anche capito che è difficile riuscire a prendere i biglietti in tempo. ho avuto successo solo con una commedia della retrospettiva: deuschka s korobkoi (the girl with the hat box) di Boris Barnet, del 1927. lo vedo domani alle 19.00. spero poi di riuscire a intrufolarmi in qualche altra proiezione e a essere più reattivo nell'acquisto dei biglietti.

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