sabato 9 febbraio 2013

berlino giorno tre / paradise: hope

Nonostante la levataccia tutto ciò che avrei voluto prenotare era già esaurito. Per cui alzarsi alle 7 e non trovare niente non è il miglior modo possibile di iniziare la giornata; se poi i primi tre film sono anche "bruttini".... ecco appunto.

Dolgaya schastlivaya Zhizn (a long and happy life)  sezione: in concorso
Vicenda facilmente spacciabile per metafora storica della Russia, ben diretta da Boris Khlebnikov a partire da una sceneggiatura così così che non coinvolge mai a dovere. Ottima l'ambientazione in un paesino di poche case improvvisate in legno vicino a un fiume, buona fotografia (anche se a tratti un po' troppo traballante). Tutto sommato è un film trascurabile e metterlo in concorso ci è parsa una scelta quantomeno discutibile. mymovies

Gold    sezione: in concorso
Se discutibile è la scelta precedente, ingiustificata è quella di inserire in competizione questa stramba produzione canadese-tedesca (diretta da Thomas Arslan). Un western su un gruppo di tedeschi nel Klondike alla ricerca di pepite d'oro, fuori tempo massimo di quarant'anni e al limite dell'autoparodia, con scenette più che cliché (di tutti i tipi: cattivi sui cavalli neri che inseguono i buoni sui cavalli bianchi, indiani d'america opportunisti, guadi di fiumi, schitarrate in colonna sonora, tradimenti: come dice Boris che è con me in sala "è il classico film che si vede in competizione a Berlino e poi da nessun'altra parte mai più. E meno male"). Abbandoniamo la sala dopo un'ora e mezza.

Matar extranos (Killing strangers)  sezione: forum
Quando ci sembra di aver toccato il fondo con il film precedentemente abbandonato capitiamo sciaguratamente a vedere questo terribile teatro filmato posticcio e pretenzioso che vorrebbe riflettere sul ruolo dell'attore e del cinema e della recitazione. Duriamo solo 50 minuti poi scappiamo.
per curiosità il trailer:
None shall escape sezione: retrospettiva
interessante film classico Hollywoodiano diretto dallo storico regista di origini ungheresi André de Toth. Nessuno di noi vuole ammettere di non averlo mai sentito nominare, ma alla fine ce lo confessiamo reciprocamente. Mi siedo in sala di fianco a Ghezzi, che un po' ride un po' dorme. In realtà da ridere c'è ben poco in questo film americano su un processo a un nazista. Una regia solida, un'ottima fotografia, una sceneggiatura ingenua e datata, ma interessante a livello storico-sociale.

Promised land     sezione: in concorso
il nuovo film di Gus Van Sant uscirà in Italia il 14 febbraio. Sceneggiato da Matt Damon (anche attore protagonista insieme all'ottima Frances Mcdorman) su una storia di Dave Eggers, conferma un Gus Van Sant tradizionale, con tanto di polpettone-discorso finale che cerca di commuovere e segna l'immancabile evoluzione psicologica del protagonista. Film  tradizionale e prevedibile, ma divertente, ben girato e recitato. Fatto per piacere (e piacerà) e far riflettere (ma non troppo). trailer:
Paradies: Hoffnung    (Paradise: Hope)   sezione: in concorso
Seidl chiude la trilogia Paradise con una commedia iper-grottesca che rimanda ai due capitoli precedenti chiudendone il quadro. Estremo e duro, anche se meno dei primi due e con un certo sguardo di empatia finale, dove riesce nel difficile intento di mostrare con rispetto, asciuttezza, compattezza e persino tenerezza anche le cose disgustose. Certamente il miglior film in competizione visto finora. Sarà difficile vederlo in Italia, come i suoi due precedenti. Seidl si conferma maestro nel dirigere persone comuni trasformandole in (grandi) attori. Film che rientra nella serie o-si-ama-o-si-odia.

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