martedì 11 febbraio 2014

berlinale / giorno sei: in ordine di scomparsa

In order of disappearance,  succosa black comedy scandinava in competizione, a tratti esilarante, ben scritta, diretta e ottimamente recitata. Questa insolita storia di vendetta incrociata tra un vecchio padre cui hanno ucciso il figlio, gli assassini in questione e una banda rivale serba che in teoria non c'entra niente (capitanata da un Bruno Ganz in gran spolvero) non vincerà mai l'orso è perché fin troppo "commerciale", ma merita decisamente una visione:  una trama alla fratelli Coen diretta da uno scandinavo con trovate di sceneggiatura alla Tarantino.  L'inizio, cupo e serio, è molto sbilanciato rispetto al progressivo disfarsi verso il delirio comico. Ma forse il titolo originale, così a intuito, sembra dare una pista più chiara sul tono del tutto: Kraftidioten (perfetto e molto bello e calzante il titolo in inglese: ogni volta che muore un personaggio nel film -e sono parecchi a morire- appare un cartellone nero con il suo nome come a compilare una lista "in ordine di scomparsa"). 


Aimer, boire et chanter è la nuova commedia (in competizione) del mitico Alain Resnais, arzillo novantaduenne che ancora una volta utilizza il teatro come filtro per il suo cinema (e ancora una volta -dopo smoking/no smoking e Cuori, il bel testo è di Alan Ayckbourn - Life of Riley è anche il titolo inglese del film):  messa in scena impeccabile, ottima fotografia e scenografia e un cast d'attori bravissimi. Teatro filmato, sì, molto, ma di gran classe: il TRAILER spiega meglio di molte parole in che senso. L'ex nouvelle vague Resnais usa disegni e musiche da burlesque per giocare con il mezzo cinematografico e non prendersi troppo sul serio.


The galapagos affair: when Satan came to Edenon capiamo bene in che sezione sia ma il tema sembra interessante e il TRAILER ci incuriosisce molto. In effetti è una storia pazzesca, una di quelle che se fosse finzione diremmo "seee, e poi?". E' la storia di un lui (filosofo seguace di Nietzsche) e una lei entrambi sposati con altri che decidono di mollare tutto e di andare a vivere nella più disabitata delle isole delle Galapagos (siamo a inizio Novecento). Lì la convivenza fra di loro e -soprattutto con le altre due nuove coppie che arrivano- piano piano inizia a mostrare momenti di tensione. Una falsa contessa arriva con il suo nuovo compagno e il suo ex marito e poi scompare nel nulla con il suo fidanzato mentre l'ex marito scappa subito dopo per morire nel tragitto. Le vicende (alcune misteriose e senza soluzione) di questi tre nuclei  si intrecciano a quelle di chi vive oggi alle Galapagos e ha mollato la civiltà. incontri alla fine del mondo ben montati e con un'enorme quantità di materiale d'archivio estremamente interessante: molto Herzoghiano nella storia ma purtroppo non nella forma, è comunque un documentario che coinvolge e tiene viva l'attenzione dello spettatore per le due ore della sua durata.



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