lunedì 17 febbraio 2014

berlinale 2014: cronache entomologiche della fauna del festival

quelli che "sono uno dei produttori", arrivano senza biglietto e con un accredito uguale al tuo ma devono per forza entrare
quelli che stanno 2 ore tra le 6 e le 8 del mattino in coda sottozero per prendere i biglietti di Monuments Men che poi vedranno una settimana dopo nella loro città
quelli che sbuffano tutto il film (ma se lo guardano tutto) e alla fine dicono "certo che Tsai Ming Liang ha perso ispirazione ultimamente: ah, come è diventato didascalico!"
quelli che escono dal film dicendo "ah come mi manca Dreyer" (è morto nel 1968 n.d.r.) 
quelli che hanno una sola maglietta ma dicono di averne 6 identiche
quelli che si vedono 6 o 7 film al giorno per 10 giorni e poi sono un filino stanchi
quelli che con elegante nonchalanche ti superano in fila e poi ti sorridono gentilissimi
quelli che per temporeggiare in fila leggono libri di filosofia di duemilaottocento pagine per darsi un tono
quelli che, sempre per darsi un tono, dicono "arrivo direttamente in aereo dal festival di Rotterdam, quello sì che é figo" (di solito sono romani)
quelli che parlando di un film che é piaciuto a loro e al loro gruppetto dicono "ah quel film: capolavoro assoluto"
quelli che peró il cinema italiano é un'altra cosa
quelli che peró il cinema francese é un'altra cosa
quelli che hanno un film in una sezione e gli altri film sono delle ciofeche (solitamente sono di Parigi o di Teheran, o di Teheran trapiantati a Parigi)
quelli che ci scappa la pipì e sono in fila in una buona posizione e sanno che non possono mollare
quelli che ci scappa la cacca e sono al centro della fila M del Palazzo della Berlinale: auguri
(quelli che hanno copricapi eccentrici tipo questo)

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